W GLI SPOSI – l’ultima apparizione cinematografica di Gianfranco D’Angelo nel film dedicato a Paolo Villaggio

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W GLI SPOSI – l’ultima apparizione cinematografica di Gianfranco D’Angelo nel film dedicato a Paolo Villaggio

A pochi giorni dalla scomparsa del chirurgo fondatore di Emergency Gino Strada[1], l’Italia piange un altro dei suoi figli, questa volta facente parte dell’ambito artistico. Si tratta dell’attore romano Gianfranco D’Angelo[2], comico e cabarettista che, dopo gli inizi tra il Teatro delle Arti di Roma e il teatro Cordino nel cuore di Trastevere, ha esordito in TV nello spettacolo Sottovoce, collezionando collaborazioni – tra i confini del teatro romano a cui approda dopo aver lavorato in vari cabaret come il Derby di Milano – con artisti come Gabriella Ferri, Enrico Montesano, Oreste Lionello, Pippo Franco e Gigi Proietti. Ha interpretato anche spettacoli scritti da Maurizio Costanzo e deliziato con numerosi sketch come quello di Has Fidanken, di cui, nel programma Drive In di Antonio Ricci, è stato protagonista insieme ad Ezio Greggio

Riguardo alla pellicola  in oggetto, Gianfranco D’Angelo appare nei panni del Sacrestano che accompagna, insieme a Suor Clementina (Corinne Clery), il Reverendo della città da cui parte la narrazione, messo in scena con un tratteggio estroverso da Lando Buzzanca e a cui si affidano i reali protagonisti della storia, Maria (Iva Zanicchi) e Mario (Carlo Pistarino). Recatisi in America per assistere al matrimonio del figlio Chris (Lorenzo Zenoni), i due si troveranno a rivendicare le loro origini nobiliari per tentare di distogliere il ragazzo dal modo in cui si appresta a compiere il grande passo. Alla fine, però, dovranno accettare il suo volere per il grande amore di una madre e quello di uno zio che, però, è sempre stato come un padre, come si evince dalla dichiarazione di affetto ad epilogo. L’interprete di questo personaggio chiave, ad ultimo messosi all’opera per organizzare un ricevimento da favola importando la Polenta dall’Italia, è anche uno degli autori della sceneggiatura del prodotto caratterizzato da un’ambientazione e una fotografia di valore. Diretto da Valerio Zanoli, il lungometraggio raccoglie in se l’idea moderna della mentalità aperta in relazione alle unioni, affrontando il tema dell’amore e della famiglia anche con rispetto ed eleganza, tanto da presentare una storia che fornisce anche un monito e un insegnamento, elementi raccolti nelle parole dello psicologo interpretato da Paolo Villaggio[3], qui nella sua ultima interpretazione per un ruolo esemplare che è diventato il suo testamento al cinema italiano con un personaggio frizzante che si diletta tra il tedesco e l’italiano, buono ma anche deciso e non disposto a cadere nel baratro delle incertezze. Nel cast anche Giulio Berruti e Marisa Laurito che, nei panni di un parroco americano e di una ristoratrice italiana ad Atlanta, colorano il film TV trasmesso su Canale 5 a Dicembre 2019 con la messa in scena del confessore e consigliere telefonico dei protagonisti e di Rosetta, orgogliosa madre di Michael (Fabio Rondinelli) e alleata della nuova versione dei protagonisti. Commedia corale ben bilanciata tra l’assurdo del teatro e la sua riproposizione sul grande schermo, il film diverte e appassiona, fa riflettere e regala non pochi siparietti tutti da ridere con un surplus di malintesi tale da arricchirne il soggetto.


[1] n. Sesto San Giovanni, 21/04/1948 – m. Venezia, 13/08/2021

[2] n. Roma, 19/08/1936 – m. Roma, 15/08/2021

[3] n. Genova, 30/12/1932 – m. Roma, 3/7/2017

By | 2021-08-16T16:19:36+02:00 Agosto 15th, 2021|Cinema, Cultura, Recensioni|0 Comments

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