VOGLIO VEDERTI DANZARE – il brano di Franco Battiato al servizio di rock e dance

///VOGLIO VEDERTI DANZARE – il brano di Franco Battiato al servizio di rock e dance

VOGLIO VEDERTI DANZARE – il brano di Franco Battiato al servizio di rock e dance

Primo estratto dall’album -L’arca di Noè- del 1982, il brano in oggetto – uno dei più noti del Maestro catanese – spicca per la presenza di una base elettronica ed un ritmo incalzante che, anche in virtù delle rispettive versioni in lingua inglese del 1985 e in lingua spagnola del 1987, ha raggiunto un vasto pubblico generazionale assicurandosi un largo successo commerciale. Inserita, rispettivamente con i titoli I want to see you as a dancer e Yo quiero verte danzar, nelle raccolte Echoes of Sufi Dances del 1985 e Nomadas del 1987, il risultato si compone anche dei testi riscritti dall’autore stesso che, formatosi sull’onda e dalle ceneri della poesia moderna, è solito concepire la sua musica come un summus di arte ed emozioni diversificate in una funzione poliglotta.  

Scritta e composta dall’ex dadaista di stampo surrealista[1] autore siciliano[2], l’effervescente canzone  si presta benissimo – come risulta evidente dal successo dei rifacimenti più svariati – ad altri orizzonti musicali e ad ulteriori scenari, a manifestazione dell’apertura di temi e ritmi insiti, a cavallo della spiccata originalità ed intelligibilità dell’autore. Affrescando una narrazione concettuale e colta intorno agli orizzonti dell’anima, la voce del cantautore continua a rivelarsi particolarmente attuale, perché condottiera di un discorso talvolta – come, ad esempio, nella canzone in questione o in Centro di gravità permanente – votato ad uno spirito dettato al coinvolgimento e dichiaratamente moderno lungo delle sottese massime filosofiche. Seppur impercettibili, dette strutturazioni tematiche finiscono per accrescere il livello percettivo degli uditori in un simbolico contatto tra intelletto ed emotività, fungendo da collante tra le sensazioni pervenute dall’interazione con il contenuto prettamente poetico ad opera di uno stravagante personaggio estremamente all’avanguardia. Avvalorata, inoltre, da numerosi rifacimenti in veste cover, la costante diffusione del brano è garantita da una melodia frizzante e – come evidente anche nella versione ad opera dei disc-jokey Andrea e Giorgio Prezioso in featuring con Marvin – da un flusso ritmico-compositivo altamente orecchiabile, permettendo anche alle nuove generazioni di entrare in contatto con la suggestiva poetica dell’oggi settantacinquenne Franco Battiato.


[1] cfr Auralcrave (cit. Morgan)

[2] All’anagrafe Francesco Battiato, nato a Ionia il 23 Marzo 1945

[3] Alessandro Moschini

By | 2020-03-23T18:40:59+01:00 Marzo 23rd, 2020|Musica, Recensioni|0 Comments

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