Quarto film della serie disney costruita intorno alle avventure dello scalpitante maggiolino da corsa, Herbie sbarca in Messico[1] si pone come un episodio controtendenza, non focalizzandosi – come già accaduto anche in Herbie il maggiolino sempre più matto – su una competizione e mostrando il glorioso maggiolino che, ormai alla deriva per via degli anni e della ruggine, assumerà il nuovo ruolo assegnatogli da Paco. In realtà regalata da Jim Douglas al nipote Pete (Stephen W. Burns), l’auto viene recuperata in un’autorimessa di Puerto Vallarta, da cui il carattere interpretato da Burns e l’amico Davy (Charles Martin Smith) la prelevano per prender parte al Gran Premio del Brasile e pertanto decidono di imbarcarla sul traghetto diretto a Rio.
Dopo aver conosciuto Zia Louise (Cloris Leachman) e Melissa (Elyssa Davalos), i ragazzi scorgono l’opportunità di assicurarsi la somma di denaro necessaria per iscriversi alla competizione ma dovranno anche fare i conti con gli sbalzi di carattere e il lato umano della loro famigerata auto, questa volta protagonista anche di un rapporto di amicizia/supporto tra “via di fuga” e condivisione. Dando conferma di un carattere suscettibile, Herbie si avvarrà nuovamente della sua vena sprintosa per affrontare una nuova e inedita sfida nel contesto di una vicenda trasferita nel mondo della corrida e dei toreri, situazione, questa, in cui l’auto non si esimerà dal mettere nuovamente in mostra il suo spirito “ferreo”, non soltanto domando il toro ma anche proteggendo il ragazzo che l’aveva mascherata da taxi. Uscito il 7 Aprile 1982 nei cinema italiani per la regia di Vincent McEveety, il film affronta anche il tema della persecuzione dei furfanti Quinn (Alex Rocco), Stephard (Richard Jaeckel) e Prindle (John Vernon) nei confronti dell’ingenuo co-protagonista, il quale, dopo aver portato alla luce la loro meschinità, riesce a farli arrestare con l’aiuto del maggiolino Wolkswagen numero 53, proprio in virtù di un’alleanza che fa sorridere soprattutto traendo il meccanico Armando Moccia (Vito Scotti) in inganno all’inizio del viaggio in mare aperto.
[1] Herbie goes Bananas