Torna la musica dal vivo e tornano, con tanto di pubblico contingentato di addetti ai lavori, le esibizioni musicali su un palco e non più solo dietro ad uno schermo, dando così senso e rappresentazione ad un’incessante voglia di ripartire, nonché un segno di speranza verso il futuro anche per il settore dell’intrattenimento. L’occasione è stata quella ghiotta della Festa dei Lavoratori che, attraverso il richiestissimo appuntamento del Concertone, pone l’accento anche sulle professioni artistiche e su tutto l’indotto del live, settori ormai fermi – certamente come gli altri ma senza respiri di Smart Working – da oltre un anno. A differenza delle precedenti edizioni, la kermesse musico-culturale è stata ospitata interamente dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, già teatro lo scorso anno di esibizioni di alcuni musicisti nella rivendicazione del diritto al lavoro, poi montate in un ensemble di musica per lo più acustica. A salire sul palcoscenico tanti giovani artisti che – insieme ai volti noti di Piero Pelù, Alex Britti e tanti altri – hanno contribuito a rendere l’idea di un’industria, quella della musica e dello spettacolo, in continua evoluzione e sperimentazione, come dichiarato e verosimilmente ritratto dai nomi alla conduzione dello show.
Oltre ad Ambra Angiolini, per la quarta volta al timone della rassegna, infatti, hanno integrato il contenuto e lo spessore della manifestazione anche Stefano Fresi e Pasquale ‘Lillo’ Petrolo, i quali si sono calati egregiamente nel ruolo di conduttori, divertendo e svelando non pochi aneddoti sul momento storico attuale ma non solo. A prendere giustamente la scena è, però, lo spirito di condivisione ed evasione che, finalmente, possono essere, sempre con le dovute norme e prescrizioni del caso, di nuovo vissuti realmente e non solo in forma virtuale, nonostante gli accorgimenti a cui si è ormai abituati. Versatile e comunicativo, il cast dell’evento capitolino si è differenziato tra le esibizioni degli artisti sopracitati in una cavalcata tra il rock e il pop, insieme a quelle di Bugo, Ermal Meta, Fedez, Chadia Rodriguez con Federica Carta e quelle di Fabrizio Moro, Francesca Michielin, Francesco Renga e Gianna Nannini, tra gli altri. La festa impazza e sembra quasi che la musica dal vivo non si sia mai fermata, questo soprattutto grazie all’attenzione delle centinaia di persone che lavorano dietro alla riuscita dello spettacolo, quest’oggi gli unici spettatori presenti sulle gradinate dello storico Auditorium di Via De Coubertin. Tanti altri i musicisti in rotazione nella scaletta dell’evento, da Ghemon e Fasma fino alla suggestive e delicate Gaia e Noemi, finendo per assegnare all’appuntamento, quest’anno più che mai storico, un’immagine multicolore che va dal rap e dall’hip-hop alla musica da camera e al pop in un allestimento pseudo-sanremese. Tra le band esibitesi nella sei ore capitolina divisa in due parti, gli Extraliscio e The Magycal Mystery Band che, come i Fast Animals and Slow Kids con Willie Peyote, hanno arricchito l’anima del desiderio di reagire e non arrendersi, servendosi di un’impronta travolgente che – specie in questo periodo – non può far altro che far bene agli occhi e al cuore.