E’ andato in scena sino a ieri al Teatro Keiros lo spettacolo prodotto dall’associazione abruzzese Novità di Paese e diretto da Mara D’Onofrio. Un monologo interiore di una donna sulla quarantina, interpretata da Margherita D’Onofrio, anche autrice del testo teatrale, frutto di una delle sue passioni: quella musicale per il gruppo dei Modà. Lei è una donna sposata con dei figli ma che sente l’indebolimento dei suoi sentimenti per il marito, un certo Panfilo, forse a causa della routine.
Autoanalisi |
Unico suo sfogo sembra essere la musica dei Modà ed in particolare la voce del cantante Francesco “Kecco” Silvestre. Le sue canzoni, fatte di parole che rivelano i desideri nascosti della donna, sembrano rapire il suo animo e consolarla in ogni momento. Lei, una profonda romantica, si ritrova a vivere questo suo nuovo amore per il cantante, pur sapendo che potrebbe essere solo platonico. Una serie di situazioni divertenti si generano sul set scenico, occupato dalla sola figura femminile dell’attrice-regista che pare salda e tutta di un pezzo quando si parla di famiglia, nonostante sia probabilmente pronta a perdersi nella sua passione per amore di un ragazzo più giovane e famoso. La storia potrebbe divenire un incubo, in cui le sicurezze sembrano venir meno, essendo questo sentimento, apparentemente assopito in lei, causa di sensi di colpa e turbamenti esistenziali. Alla fine Lei raggiunge una presa di consapevolezza legittima ed inequivocabile, continuando a sognare un legame altrimenti irrealizzabile.
Presa di Consapevolezza |
Interpretazione profonda e toccante, unita ad un tono divertente, caratterizzato anche dall’uso del dialetto abruzzese, denotano uno spettacolo significativo, in cui la protagonista non fa altro che districarsi tra due temi fondamentali: la famiglia e l’amore, risvegliato quest’ultimo da dolci parole, a lasciar intendere, forse, l’importanza della musica.
La disperazione |
Realizzato in collaborazione con il Modà Fan Club d’Abruzzo, lo spettacolo ha dato voce e spazio scenico ad una passione, attraverso una serie di sketch delicati, arricchiti dalle musiche della band milanese in sottofondo.