KING KONG – tre premi Oscar per sonoro, effetti speciali e montaggio sonoro al rifacimento del 2005

///KING KONG – tre premi Oscar per sonoro, effetti speciali e montaggio sonoro al rifacimento del 2005

KING KONG – tre premi Oscar per sonoro, effetti speciali e montaggio sonoro al rifacimento del 2005

Secondo remake del film omonimo del 1933, la pellicola, accolta caldamente dalla critica e inserita al 38° posto tra i 50 film più influenti nel campo degli effetti visivi, è interpretata da Naomi Watts, Jack Black, Adrien Brody e – tramite la tecnica di motion-capture – da Andy Serkins nei panni della maestosa scimmia. Uscito il 14 Dicembre negli Stati Uniti e il 16 Dicembre in Italia e nel resto d’Europa, il lungometraggio è stato diretto, prodotto e co-scritto da Peter Jackson e, con un incasso di oltre 550 milioni di dollari, divenne il quarto film con il maggior incasso della storia della Universal Pictures, per poi essere inserito anche tra i 500 film migliori della storia nella lista stilata dal periodico britannico Empire[1].

In forte crisi di produttività, l’eccentrico regista Carl Denham (Jack Black) ha intenzione di girare un film esotico su un’isola sconosciuta che non compare sulle mappe, assoldando la giovane Ann Darrow (Naomi Watts) per ricoprire il ruolo della protagonista al fianco del famoso Bruce Baxter (Kyle Chandler). Imbarcandosi sulla nave condotta dal capitano Englehorn (Thomas Kretschmann) e da Hayes (Evan Parke), la troupe di Denham schiera anche lo sceneggiatore Jack Driscoll (Adrien Brody), protagonista di una successiva passione per la donna interpretata dalla Watts e suo vero salvatore. Sbarcati sulla terra indigena nascosta, i personaggi del film avranno a che fare con le popolazioni non-civilizzate e con gli animali primitivi dell’isola, mente la protagonista entra in contatto con la famigerata “bestia” che, salvandola dall’agguato selvatico in atto, la prende sotto la sua cura e protezione, affezionandosi a tal punto da scatenare una certa gelosia anche per via dell’impatto positivo della donna sulla sua ferocia, messa per un attimo a tacere presumibilmente per via del trattamento più decoroso nei suoi confronti. Travolgente nell’uso delle inquadrature, nella cura dell’accompagnamento musicale con tanto di sonorità da ruggito, il prodotto spicca per tutto il lavoro post produttivo nella scelta delle sequenze in primo piano sulla personalità e sullo sguardo del gigantesco uomo-gorilla, Un film che, strutturato sul contatto uomo-animale, parla, avvalendosi di un allestimento scenico da togliere il fiato tra natura e la dinamicità di Kong, di sentimento, di relazione, di disponibilità e di coraggio, le stesse particolarità che permetteranno alla donna, nel finale, di risolvere la situazione de “la bella e la bestia” (cit.), decisamente sfuggita dalle mani del carattere interpretato da Black e dei suoi, desiderosi di approfittare del “re di quel mondo” (cit.) per far soldi, sfruttandone l’immagine e usandolo come “un fenomeno da baraccone”.


[1] cfr WIKIPEDIA

By | 2020-09-13T15:39:25+02:00 Settembre 12th, 2020|Cinema, Recensioni|0 Comments

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