IL CAMPIONE – Leonardo D’Agostini miglior regista esordiente ai Nastri d’Argento 2019

///IL CAMPIONE – Leonardo D’Agostini miglior regista esordiente ai Nastri d’Argento 2019

IL CAMPIONE – Leonardo D’Agostini miglior regista esordiente ai Nastri d’Argento 2019

Ambientato nel mondo dell’A.S. Roma, il film è interpretato dal classe 1995 Andrea Carpenzano e dal Ciak d’oro miglior attore protagonista del 2020 Stefano Accorsi, protagonisti di una full immersion nello studio e nella reciproca interiorità personale. Talento calcistico dai frequenti eccessi e circondato spesse volte dalla falsità degli opportunisti, il fuoriclasse Christian Ferro (Andrea Carpenzano) è chiamato, dopo l’ennesima bravata, a mettere la testa a posto ed assicurarsi la maturità scolastica, questo dopo un percorso di apprendimento a cui dovrà provvedere il professor Valerio Fioretti (Stefano Accorsi).

Uomo disinteressato e fuori dal mondo, il docente sarà catapultato in una situazione fatta di sfarzo e ricchezza, riconoscendone talvolta la pochezza e provando a tenere lontano il suo studente dagli approfittatori. Un duplice percorso di crescita che, svelando alcuni aneddoti della vita del carattere interpretato da Carpenzano, porterà i due a supportarsi vicendevolmente e cambiare tanto da rivedere ognuno le proprie posizioni. Con un matrimonio alle spalle, il carattere interpretato da Accorsi troverà il coraggio di riavvicinarsi alla moglie Cecilia (Anita Caprioli) proprio grazie al desiderio trasmessogli dal ragazzo, quello di prendere la propria vita in mano e liberarsi della corazza costruita negli anni in seguito a situazioni spiacevoli. Apparentemente forte ed intoccabile, anche lo stesso Ferro non potrà far altro che esternare le proprie debolezze e cercare qualcosa in più, trovando – se vogliamo – un punto di svolta anche nella sua giovinezza, avvicinandosi finalmente da persona semplice ad Alessia (Ludovica Martino). Lungometraggio di presa di consapevolezza, fermezza e “trasformazione di approccio”, il film prodotto da Sydney Sibilia e Matteo Rovere per Groenlandia e Rai Cinema, per certi versi strutturato anche sul conflitto generazionale ed uscito nell’Aprile del 2019, mostra, dunque, un’alternanza di ruoli, predisponendo un discorso di alternanza della posizione del protagonista che, in riferimento alle fragilità descritte nella storia narrata e in virtù di una regia perspicace e significativa, muta agilmente tra i due caratteri centrali.

By | 2021-03-21T09:35:04+01:00 Marzo 20th, 2021|Cinema, Recensioni|0 Comments

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