ENOLA HOLMES – un nome dai natali e dalla genesi importanti

///ENOLA HOLMES – un nome dai natali e dalla genesi importanti

ENOLA HOLMES – un nome dai natali e dalla genesi importanti

Avventura romanzata e amplificata dallo scelta registica di tipo british e scottish, il film basato sulla storia della sorellina sedicenne del noto investigatore Sherlock Holmes è stato diffuso da Mercoledì su Netflix, aggiudicandosi da subito la vetta della Top ten dei contenuti più visti sulla nota piattaforma. Piazzandosi tra i film con una protagonista femminile forte, il lungometraggio, caratterizzato da una tecnica narrativa non dissimile dalle pellicole sull’Holmes più famoso, è diretto da Harry Bradbeer, riprendendo il gusto per le ambientazioni e gli accorgimenti cinematografici in pieno stile vittoriano, con tanto di flashback motivazionali ed esplicativi del valore delle azioni compiute.

Istruita all’interno del nido familiare, la giovane protagonista dovrà presto rapportarsi con la scomparsa della madre Eudoria (Helena Bonham Carter), appassionata di giochi di parole che si sarebbe, in realtà, allontanata volontariamente per dare il suo “esplosivo” contributo all’estensione del diritto di voto. Preparata per anni proprio dalla donna, Enola si mostra ormai pronta ad affrontare il Mondo e calcare le strade di Londra, supportata da un aguzzo spirito ed ingegno investigativo che le permetterà di giungere alla verità e risaltare agli occhi di Sherlock (Henry Cavill) che, tornato in città dopo molti anni, ne chiederà la custodia a Mycroft (Sam Claflin). Intenzionato a spedirla nella scuola di buone maniere di Miss Harrison (Fiona Shaw), il carattere interpretato da Claflin dovrà ravvedersi in virtù della richiesta del fratello che, invece, sembrerebbe disposto ad apprezzare le qualità e l’astuzia della giovane, senza volerla uniformare alla classistica britannica. Sullo sfondo del prodotto cinematografico, ben confezionato tra implementazione teatrale e sapore aristocratico dato dall’intreccio tra la vicenda della ragazza interpretata dalla talentuosa Millie Bobby Brown e la fuga di Tewkesbury (Louis Partridge), con tempi, pause, musiche e dialoghi con gli spettatori a fronte macchina che confermano il legame con l’originale, rendendolo un affresco entusiasmante di stile lungo l’intelletto e la tecnica del linguaggio cifrato, usata come fonte di comunicazione in codice tra la donna e sua figlia, lasciando trasparire l’essenza di un forte legame tra le due per tutto il racconto.

By | 2020-09-27T19:33:10+02:00 Settembre 25th, 2020|Cinema, Recensioni|0 Comments

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