SUPERMAN RETURNS – un ritorno tanto atteso

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SUPERMAN RETURNS – un ritorno tanto atteso

Successo al botteghino e lodato dalla critica, il lungometraggio supereroistico in oggetto si pone come omaggio alla saga cinematografica sviluppatasi tra il 1978 e il 1987, eludendo dalla volontà di essere un seguito dei più vicini Superman III e Superman IV e riprendendo invece il filo narrativo di Superman II del 1980. A 19 anni dall’ultimo episodio cinematografico relativo all’uomo d’acciaio, Kal Hel è tornato in grande stile nel 2006 per ristabilire l’ordine sulla Terra dopo essere stato, narrativamente parlando, lontano per 5 anni, durante i quali ha raccolto gli ultimi resti del suo pianeta Krypton. A riportare l’eroe sul grande schermo è stato Bryan Singer, il quale dirige una pellicola condita di ironia e spunti versatili, costruendo una storia intrigante e confezionando i ruoli del protagonista e degli altri personaggi in modo perspicace e minuzioso.

A vestire i panni del giornalista/eroe Clark Kent è Brandon Routh che, rientrando nella struttura del Daily Planet dopo essere atterrato a Smallville, ritroverà la sua amata Lois Lane (Kate Bosworth), la quale, vincitrice di un Premio Pulitzer con un servizio su di lui, si sarebbe rifatta una vita. Riprendendo la struttura dialogico-narrativa del film del 1978, il lungometraggio risulta allestito su una sceneggiatura significativa, presenta uno stile tendenzialmente nostalgico e propone effetti speciali accattivanti, particolarità del film, queste, confermate ed arricchite nel relativo reebot L’uomo d’acciaio di Zack Snyder e con Henry Cavill. Dando la caccia a Lex Luthor (Kevin Spacey), il potente uomo kryptoniano dovrà far i conti con “bestie” del suo passato e scontrarsi con le tecnologie terrestri, potendo contare di nuovo solo su Lois che, questa volta, si avvale del supporto di tutta la sua famiglia nell’esportazione del materiale radioattivo dal corpo dell’eroe tornato per salvare l’umanità. Prodotto di notevole portata, il lungometraggio di Singer circoscrive il suo valore anche intorno alle operazioni di produzione e post-produzione, grazie alle quali riesce perfino a riportare sullo schermo Marlon Brando che, scomparso nel 2004, compare tra le fila del cast grazie ad immagini tratte dal primo Superman e mai apparse al cinema, questo anche in virtù della condivisione con Richard Donner, regista della pellicola di apertura del “franchise” che ne ha approvato da subito il progetto[1].


[1] cfr WIKIPEDIA

By | 2020-10-24T15:54:03+02:00 Settembre 7th, 2020|Cinema, Recensioni|0 Comments

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