E’ trascorsa poco più di una settimana dalla chiusura del RIFF, Rome independent film festival giunto alla sua dodicesima edizione e tenutosi presso il Nuovo Cinema Aquila della zona Pigneto. Record di presenze e di incassi con più di 120 opere cinematografiche in concorso per il festival curato da Fabrizio Ferrari, una summa artistica che ha raccolto contributi provenienti da oltre 40 paesi oggetto dei documentari, cortometraggi e lungometraggi. A conferire i premi, l’attenta Giuria Internazionale composta dal francese Pascale Faure, responsabile cortometraggi Canal +, Philippe Kreuzer, Heinz Hermanns, direttore del festival berlinese Interfilm. Tra gli altri i produttori David Pope e Agostino Ferrante, le registe Emma Rossi Landi e Wilma Labate, insieme a Fiamma Arditi, presidente del Festival Without Borders, Beatrice Coletti, il regista Christian Carmosino, il musicista Tommaso Piotta e l’attore Nicolas Vaporidis. A chiudere lo schieramento dei 15 giurati scelti il critico cinematografico e giornalista Franco Montini, Victoria Pistoia dell’ufficio casting Sosia&Pistoia e il direttore del Nuovo Cinema Aquila Fabio Meloni, esponente della Fabian Art Society.
La serata di premiazione presso l’Animal Social Club |
Tra i RIFF Awards assegnati, il cui valore totale ammonta a circa 50.000 euro, quelli ai miglior lungometraggi della sezione Italia, conferiti ex-aequo a Transeuropae Hotel di Luigi Cinque e ad Aquadro di Stefano Lodovichi. Per la sezione internazionale, il premio per miglior cortometraggio è andato a Column di Ujkan Hysaj, mentre quello per miglior film documentario è stato conferito a Mapa dello spagnolo León Siminiani. Miglior attrice sezione lungometraggi internazionali è Melanie Thierry per Ombline, film francese di Stephane Cazes vincitore del premio miglior lungometraggio internazionale. Tornando alla nostra penisola, i RIFF Awards per miglior cortometraggio e per miglior film documentario sono stati consegnati, rispettivamente, a Vito Palmieri per Matildee a La valle dello Jato di Caterina Monzani e Sergio Vega Borrego. L’italiana Giorgia Cardaci è stata la vincitrice del premio per miglior attrice lungometraggi italiani per l’interpretazione in L’ultima foglia di Leonardo Frosina, mentre due menzioni speciali sono andate al film italiano di Luca Scivoletto Con quella faccia da straniera – il viaggio di Maria Occhipinti e al film americano The Suffering Grasses di Iara Lee. Procedendo nella rassegna dei premi assegnati, si arriva a quelli per miglior cortometraggio studenti e per miglior cortometraggio d’animazione, il primo assegnato allo slovacco Teodor Kuhn per Momo e il secondo al colombiano Sergio Mejia Forero per Animalario. Un’ulteriore menzione è andata all’opera greca dal titolo Nicoleta di Sonia Liza Kenterman, il premio per miglior soggetto per sceneggiature di lungometraggio (Premio Fabrique du Cinema) è stato conferito a Massimiliano De Angelis per L’invito, mentre quello alla miglior sceneggiatura per cortometraggio (Premio Factotum Art) è andato a Marco Tosti per Primo.
Miglior lungometraggio Italia |
Miglior lungometraggio Italia ex aequo |
Miglior attrice Miglior lungometraggio internazionale |
In conclusione, ciò che è stato possibile reperire dall’intero svolgimento di questo dodicesimo appuntamento con il cinema indipendente a Roma consiste in una grande partecipazione della cittadinanza romana e non, avvalorata anche dalla presenza di ospiti internazionali, unita ad un grande coinvolgimento creatosi durante gli incontri tenutisi presso la location stessa. Grande la soddisfazione dei registi ed autori che hanno potuto presentare le loro opere al grande pubblico e alla stampa, nonché degli attori stessi, alcuni per la prima volta sul grande schermo. Si tratta, essenzialmente, di opere che hanno fornito lo stimolo ad allargare l’orizzonte visivo e l’attento occhio cinematografico anche ad altre situazioni, dando in tal modo anche alle storie e situazioni territoriali raccontate uno spessore rilevante, meccanismo degno del mondo stesso della settima arte.