PERMETTE? – il film TV di Luca Manfredi su Alberto Sordi

///PERMETTE? – il film TV di Luca Manfredi su Alberto Sordi

PERMETTE? – il film TV di Luca Manfredi su Alberto Sordi

Realizzato in occasione del centenario dalla nascita dell’imponente maschera della romanità[1], il lungometraggio in onda ieri sera, a distanza di un mese dalla presentazione, sulle reti RAI si rivela un manifesto di quella che è stata la genesi dell’arte di un grande interprete che, prima di sbarcare il lunario, affrontò le mille peripezie del mondo dello spettacolo moderno. A vestire i panni dell’inimitabile artista romano è Edoardo Pesce, il quale, occupandosi anche della sceneggiatura e in virtù di un immenso lavoro sul personaggio, non intende imitare Alberto Sordi ma evocare ciò che lo ha reso una leggenda made in Italy.

Condotto, seppur con qualche plausibile imprecisione[2], attraverso una tecnica dichiaratamente biografica, il film di Luca Manfredi si focalizza sulla vita privata di Sordi, narrando dei suoi affetti e dei suoi rapporti familiari con la madre e il padre, partendo dalle prime difficoltà nello sfondare fino alla celebrità con conseguente assunzione di autorevolezza artistica e attoriale. Interpretata da Paola Tiziana Cruciani, la donna con cui Sordi avrebbe sempre avuto un rapporto speciale risulta affrescata come il rifugio prediletto alle paure, all’ansia e alla voglia di farcela di un ragazzo che, desideroso di badare ai fratelli dopo la scomparsa dei genitori, non si è lasciato sopraffare dai primi ostacoli di un tempo che fu. Raccontando gli amori, le amicizie e i rapporti professionali, il “manufatto” televisivo[3] percorre molti degli avvenimenti eclatanti della vita di Sordi, dall’amicizia con Federico Fellini (Alberto Paradossi) all’amore con Andreina Pagnani (Pia Lanciotti), passando per gli esordi nel doppiaggio e in radio fino ad arrivare alla celebrità ottenuta con Un americano a Roma e i personaggi comici da lui creati.  Allestito lungo un intenso one-man show ad opera del protagonista, Permette? Alberto Sordi vive di quella spontaneità caratteristica della Roma novecentesca, catturata attraverso una fotografia sublime tra gli scorci di Cinecittà e di una città pulita/verosimilmente irriconoscibile. Tutte particolarità del tema e della sceneggiatura, quelle citate sopra, restituite in modo significativo dall’accuratezza della regia e rese emblematiche nel circoscrivere la profondità e il trasporto di Pesce – brillante nel riportarne ad omaggio alcune battute come “La cosa più bella di Milano? … il treno per Roma” (cit.) o certe movenze identificative come quella del passo saltellato – in una caratterizzazione vissuta di quel personaggio divenuto patrimonio della città capitolina e dell’Italia intera.    


[1] Alberto Sordi nacque a Roma il 15 Giugno 1920

[2] cfr Corriere – la parola ai familiari

[3] Definito tale perché sceneggiatore e regista prendono proprio con mano la storia dell’attore romano, portandolo sul grande schermo e rendendolo, questa volta, oggetto e non fautore della narrazione

By | 2020-03-25T14:48:02+01:00 Marzo 25th, 2020|Recensioni, TV|0 Comments

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