LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – 8 David di Donatello al primo film made in Italy sull’eroismo superiore

///LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – 8 David di Donatello al primo film made in Italy sull’eroismo superiore

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – 8 David di Donatello al primo film made in Italy sull’eroismo superiore

Inserito nella programmazione della prima serata di ieri, il film di Gabriele Mainetti risulta essere un concentrato di fantascienza ed ironia abbracciando la tradizione, da una parte, dato il riferimento al cartoon giapponese Jeeg Robot d’acciaio e strutturandosi sul racconto della storia personale del difficile reinserimento del protagonista all’interno della società, dall’altra.

Pregiudicato di borgata, Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) sventerà un agguato criminale per salvare Alessia (Ilenia Pastorelli), la quale, provata dalla morte del padre Sergio (Stefano Ambrogi) e manifestando un distacco intellettivo, vedrà nell’uomo le caratteristiche del suo supereroe preferito (cfr. titolo). Ambientata nella zona capitolina di Tor Bella Monaca, la storia investe i due caratteri interpretati dalla Pastorelli e da Santamaria, la prima nel difficoltoso contatto con la realtà e il secondo, in lotta con se stesso per cambiare vita ed avere un’altra occasione, alle prese con un difficile reintegro sociale a causa delle pretese di Gipsy lo zingaro (Luca Marinelli), criminale della zona che vorrebbe avvalersi ancora dei suoi servigi. Passaggio dalla parte del bene, quindi, per il protagonista, questa volta molto coinvolto in una sorta di compito protettivo nei confronti della figlia del suo amico rimasto ucciso. Sequenze cinematografiche rese attraverso l’elevato uso di colori, in particolare negli abiti del carattere interpretato da Marinelli e nell’uso misurato di effetti speciali e della computer grafica. Una narrazione che sorprende e coinvolge, attraverso l’adeguato uso di piccoli accorgimenti cinematografici e narrativi, elementi, questi, che fanno spiccare il primo film italiano sui supereroi. Ad azionare l’intreccio narrativo è, ancora una volta, una figura femminile, la quale, dopo aver perso il punto di riferimento del padre, rifugerà le sue angosce e la sua speranza in Enzo, divenuto invincibile in seguito al contatto con una sostanza radioattiva. Riconducibile al genere del cinema di intrattenimento, il lungometraggio in oggetto, uscito il 25 Febbraio 2016, risulta costituito dagli elementi di riscatto, speranza, sogno e, in particolar modo, attinenti alla fantascienza.    

By | 2020-05-03T17:41:16+02:00 Marzo 16th, 2019|Cinema, Recensioni|0 Comments

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