FULL OUT 2 – molteplicità tematica e incontro culturale in ottica breakdance sono gli ingredienti del secondo capitolo

///FULL OUT 2 – molteplicità tematica e incontro culturale in ottica breakdance sono gli ingredienti del secondo capitolo

FULL OUT 2 – molteplicità tematica e incontro culturale in ottica breakdance sono gli ingredienti del secondo capitolo

Pellicola estremamente motivazionale e con un forte messaggio, Full out 2: You got this! è il sequel del film del 2015 che aveva come protagonista la storia di una famosa ginnasta che ha trovato la forza di rialzarsi dopo un infortunio grazie al contatto con un mondo totalmente diverso dal suo. Seppur con ambientazione, contesto e precetti differenti, la storia del film in oggetto, ispirato anch’esso da una storia vera, è simile a quella del prequel, se non fosse che questa volta le ballerine dell’Oklahoma dovranno far i conti con l’assenza di un pezzo importante della loro formazione e non con qualche accadimento infortunistico.

Si tratta d Brenna (Liza Wilk), la ginnasta migliore del gruppo che, allontanatasi dal team per inseguire le proprie ambizioni e cogliere più alte opportunità, ha lasciato le compagne con un vuoto apparentemente incolmabile. La svolta sembra, però, arrivare presto con Riley (Logan Edra), ragazza taciturna e poco affabile al coinvolgimento ma con delle doti nascoste attraverso cui la danza accademica/ginnastica delle Broomer Sooner entra in contatto con la breakdance di cui la giovane interpretata dalla Edra è abile performer messasi in luce in una battle di strada. Ad intravedere il suo talento ed incuriosirsi dei suoi silenzi è Chayse (Sidney Cope), una delle protagoniste principali del lungometraggio di Jeff Deverett, disponibile su Netflix da inizio anno, a cinque anni dalla release italiana del precedente capitolo. Uno schema che si ripete tra i due film, quello del desiderio di primeggiare e farsi valere, seguendo insegnamenti, direttive ma anche e soprattutto il proprio cuore, quasi come se i movimenti del corpo fossero guidati dalle emozioni e dalle sensazioni. Accantonando la trama e analizzando l’aspetto strutturale del prodotto cinematografico, è possibile intravedere uno svolgimento circolare dell’intreccio, l’uso di inquadrature prevalentemente soggettive e focalizzate su salti ed esibizioni (il titolo italiano del film è Full Out 2-A un salto dalla vittoria), punto di vista collettivo e narratore – talvolta interno e talvolta onnisciente/esterno – dalla duplice valenza. Come nel precedente film, il gruppo di teenagers protagoniste prende tutta la scena, con poco spazio riservato al resto e, quindi, la narrazione risulta unicamente concentrata non solo sullo sport o sulle loro abilità, ma anche sui loro animi e il loro approccio ai diversi temi narrati, quali la vita, l’amicizia, l’ambizione, la cultura, l’istruzione e il rispetto per loro stesse e per le compagne.

By | 2021-08-11T10:15:07+02:00 Agosto 4th, 2021|Cinema, Recensioni|0 Comments

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