FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA … la manche infrasettimanale

//FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA … la manche infrasettimanale

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA … la manche infrasettimanale


Tanti gli appuntamenti e gli incontri della settimana per l’edizione del festival cinematografico romano in corso, il cui cuore pulsante è  costituito dagli eventi presso l’Auditorium – Parco della Musica, dove, tra le programmazioni è possibile incrociare qualche personalità di spicco del mondo della settima arte, promossa anche con le numerosissime proiezioni in sede, presso il cinema Maxxi e la sala Barberini. Tra i film in sala, quello di Vittorio Moroni intitolato Se chiudo gli occhi non sono più qui, presentato in concorso per la sezione di Alice nella città, nel pomeriggio di Lunedì 11 novembre da regista e cast al seguito, tra cui il giovanissimo protagonista. Il lungometraggio si concentra sulla storia di Kiko, orfano di padre, il quale dovrà confrontarsi con le difficoltà dovute allo studio, al rapporto con la famiglia e alla relazione con gli altri. Punto principale di intreccio narrativo arriva nel momento dell’incontro con un ex professore, in realtà amico del padre defunto che vuole aiutarlo a superare l’ostacolo della scuola e farlo sfogare per i soprusi del compagno della madre, interpretato da Beppe Fiorello, il quale costringe il giovane a lavorare in cantiere con lui. Kiko sembra, peró, non volersi fidare troppo delle persone mostrando una sorta di timore che però non induce l’uomo a lasciar perdere. Si assiste così ad una progressiva maturazione del protagonista, stimolata anche dal rapporto di amicizia che va costruendosi tra i due, immagini della conquista di sé da parte di Kiko. Si tratta di un film che vuole dar voce ai giovani e al bisogno di aver qualcuno accanto, un amico che, in assenza del supporto dei genitori, riesca ad accompagnare il processo di crescita perché tutti hanno bisogno di una persona vicina. 














Tanti sono i valori insiti nei film selezionati per la rassegna romana, a partire da quello dell’amicizia fino ad arrivare a quello dell’amore, riscontrabile anche nel film in concorso di Spike Jonze Her, in cui Theodore vive una sorta di incomprensione con se stesso e ritroverà il sorriso, perso in seguito alla separazione dalla moglie Catherine, grazie alla voce di Samantha, guida vocale di un sistema operativo, resa sensuale dalla vocalità di Scarlett Johansson, la quale ha catturato le attenzioni del pubblico dell’auditorium sfilando lungo il Red Carpet e mostrandosi disponibile all’ interazione con i fans. Altro film in concorso è Surrow and joy, storia di un insospettabile stato maniaco-depressivo di una donna, Signe, la quale sembra aver ucciso la piccola Maria, motivo del suo allontanamento da scuola. A voler far luce sull’accaduto il marito Johannes, regista di professione. La tematica sembra svilupparsi dal senso di gelosia della donna nei confronti del marito, sedotto apparentemente dalla giovane protagonista del suo film, Iben. Si tratta di una narrazione a flashback, costituita dal racconto di Johannes sulla vicenda. Con un montaggio lineare ed inquadrature di tipo riepilogativo ad ampio sguardo, il soggetto del film prende ad analisi il comportamento regresso della coppia, a partire dal primo incontro fino ad arrivare, passando per la vita coniugale, alla partenza dell’uomo per il Berlino Film Festival, richiamata nel finale in cui l’attenzione va a concentrarsi sull’auto che abbandona la strada di casa tra la freschezza paesaggistica della montagna, risoluzione ultima dell’intero intreccio. Presentato per la sezione fuori concorso, il nuovo film di Alessio Cremonini dal titolo Borderparte da una ambientazione di tipo storico-attualizzata, la storia vera dell’aprile 2012 dello stato di guerriglia nella città di Damasco. Fatima e Aya sono due sorelle costrette a fuggire dalla città per recarsi in Turchia dalla zia, a causa della invivibile situazione del paese siriano. Ad accompagnarle il misterioso Farid, ingaggiato da Mohamed, amico del marito di Fatima Shady. Nonostante le donne indossino il velo sacro, Farid accetta di accompagnarle in cambio di soldi e durante il tragitto imbarcano Bilal, il quale si rivelerà essere l’unico spiraglio di speranza per la libertà, in seguito alla morte dello stesso Farid. Motivo fondamentale delle ostilità del paese é la sete di denaro alimentata dal petrolio. Piega tragico- drammatica del soggetto, in cui una bimba orfana trovata tra le sterpaglie sembra essere il mezzo di salvezza per Bilal, non curante della sorella sopravvissuta. Attraverso l’attenzione ai dettagli e le caratterizzazioni paesaggistiche particolareggiate, si arriva ad una svolta inaspettata, in cui la bimba diventa la protagonista assoluta, a dar un senso di protezione riscontrabile nella pellicola, oltre a quello storico.











Grande l’attesa per l’incontro del pomeriggio di mercoledì 13 novembre con Wes Anderson e Roman Coppola, rivelatosi una vera e propria masterclass sul ruolo di regista e produttore, durante la quale i protagonisti hanno illustrato le fasi del proprio lavoro, rispondendo alle curiosità dei presenti e presentando in prima mondiale il loro ultimo lavoro, il mini – film Catello Cavalcanti, dalla durata ridotta, in cui è concentrata, però, una ricca sceneggiatura. Si tratta della storia di Joe Cavalcanti, pilota automobilistico classe rally interpretato da Jason Schwartzman, il quale, vittima del mal funzionamento dello sterzo della sua auto, si ritrova durante la corsa delle mille miglia nel paese dei suoi antenati, Castello Cavalcanti, appunto. Qui incontra degli uomini che sembrano affascinarlo con i racconti della vita dei parenti, lasciando la narrazione ad un punto fermo, quello della possibile sistemazione in paese, a causa di un errore del meccanico o magari di un plausibile segno del destino. Ambientato in Italia e girato a Cinecittà, il corto si configura brillantemente nelle tematiche autoriali e nello stile di Anderson, in quanto nella trattazione si concentrano le tre parti del tempo: il passato di un paese ignorato dal progresso, l’attualità di uno sport agonistico, immagine del presente, lasciando il finale aperto e quindi in una sorta di speranza nel futuro.
Jennifer Lawrence affascinante sul Red Carpet
Migliaia i fans schierati lungo la passerella del Red Carpet e posizionati nella cavea dell’Auditorium per l’arrivo dei protagonisti di The Hunger Games – la ragazza di fuoco di Francis Lawrence, attesi prima della proiezione del film, nel tardo pomeriggio di giovedì 14 novembre, in cui è arrivato anche Checco Zalone, reduce dal successo al botteghino per Sole a Catinelle.

By | 2013-11-15T12:58:00+01:00 Novembre 15th, 2013|Cultura|0 Comments

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